
Con la Legge di Bilancio è stato confermato il cosiddetto Ecobonus, vale a dire la possibilità di detrazioni fiscali per l’esecuzione di lavori che abbiano come finalità il risparmio energetico o la ristrutturazione.
In quest’ottica, chi ha bisogno di sostituire il vecchio impianto di riscaldamento o condizionamento ne può senz’altro usufruire.
Si parte da una detrazione del 50% se si cambia la caldaia con una di nuova generazione a condensazione, che può garantire una prestazione energetica di classe A, ma senza i dispositivi di termoregolazione evoluti.
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Dal 2015 è in vigore la Direttiva Ecodesign che ha come scopo principale la riduzione dei consumi energetici, per cercare di bloccare il riscaldamento terrestre. In quest’ottica è ovvio che anche il compartimento delle caldaie sia stato preso in esame. Una caldaia che consuma troppo di certo non rispetta i dettami di questa nuova norma e, di solito, quelle “fuorilegge” sono le caldaie "vecchio tipo", ossia non a condensazione. Allora perché continuare a tenere in funzione una macchina che consuma più del dovuto? Non è ora di cambiarla con la nuova tecnologia che è molto più efficiente? Se siete spaventati dal costo di questa operazione forse non sapete che anche per il 2019 sono state prorogate le detrazioni dell’Ecobonus.
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La vostra caldaia comincia ad avere qualche anno di troppo?
Le bollette aumentano e il rendimento della caldaia diminuisce?
Forse è venuto il momento di pensare a sostituirla.
Ma come decidere tra una caldaia tradizionale o una a condensazione?
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